Saturday, August 25, 2007

La fine di qualcosa

C’è una canzone così bella che parla della fine di qualcosa.
Il cantante ha una voce con le mani sulle ginocchia e la musica entra insieme a un giovane passeggero, qua per caso. Il tempo si ferma tutto in un parcheggio e lascia dietro un silenzio sulla ghiaia di un cinema che adesso non è. Entra a bere il ragazzo silenzioso, la luce è bassa, così vuole la canzone, sempre quella che parla della fine di qualcosa, di un marinaio di fiume. Così si sente il ragazzo, che ha lasciato un passaggio e adesso ha tempo da aspettare, con gli occhi come due monete cadute dentro al bicchiere.

Wednesday, August 22, 2007

La Brigata Lolli sul Sasso

A volte i ritorni portano anche belle novità:
Leon Ravasi ha scritto sul sito de La Brigata Lolli una recensione approfondita di Sasso, l'ultimo disco di mio padre.
Potete leggerla
qua

...Questa penna è un sasso, la porta non si apre
annusiamo come cani il vento ed il suo passo
e continuiamo a vivere la nostra vita
coltiviamo la conoscenza e l'immaginazione
con gesti di abitudine fermiamo il motore
e aspettiamo il segnale che ci faccia ripartire.

Monday, August 20, 2007

Ritorno

La nave poi non l'abbiamo presa, per un pelo. Siamo rimasti sull'isola grande, in grande numero. Così il ritorno in nave me lo sono inventato e ho messo la testa, inventata anche quella, dentro la nuvola di fumo denso dove si impastano le voci dei passeggeri. In questo modo sono tornate alla mente tutte le facce, i paesi, gli incroci sbagliati e le notti perfette. Primi i miei compagni di tenda, Alessia e Kamran, abbiamo mischiato sogni in poco spazio e la mattina mi era difficile ricordare quali fossero i miei e quali quelli degli altri. Poi il mare sempre da un lato, che fosse partenza o arrivo, che fosse strada chiusa o senza fine. Giancarlo che ha incontrato Tabata, Enzo e la sua casa tra gli ulivi e le marionette, Andrea e la sua donna irlandese che ha cantato e improvvisamente il mare si è calmato. Il vento di sale, Eva e Rosa Maria incrociate all'estremità del mare, loro portavano parole nuove e un accento bello tra i sorrisi ed è stato difficile salutarle la notte stessa. Poi la ripartenza, fino alla grande isola che ci ha inghiottiti, la mostra curata da Massimo di Kamran, Sepideh, Nathalie, Sabine, René, Rosario, Vincenzo e Giovanni, e poi Giampaolo e Gianfranco, e chilometri, chilometri, chilometri... fino all'ultima sosta onirica di metà ritorno, dove una fiumana di persone ci ha salutati in processione. Abbiamo ficcato le teste fuori dai finestrini, girato il timone, e siamo ripartiti.