Da questa settimana lo trovate in libreria, edito da
orecchio acerbo, è un romanzo molto bello scritto da
Maria Attanasio e io ho avuto la fortuna di illustrarlo.
Riporto qua sotto alcune informazioni, direttamente dal sito della casa editrice:
"Il sole era allo zenit quando il grosso peschereccio, con i cento passeggeri - tra loro Sidi Habibi e Youssef - prese il largo tra un coro di alhamdulillah e insciallah, che man mano si affievolì. Fu mare aperto. Blu senza scampo. Blu che a poco a poco si fa nero: del cielo, del mare, della sua mente."
Un ragazzino, poco più di un bambino. La madre lontana, a lavorare in un paese straniero. Qualche saluto dai parenti di ritorno, poche lettere, poi neppure più quelle. L'attesa sempre più trepidante e vana di qualche notizia anticipa la paura terribile di averla persa per sempre. Infine la decisione di imbarcarsi, attraversare il mare e andarla a cercare in quel paese lontano. La fame, il freddo e soprattutto la paura. Per giungere però, col fiato sospeso, all'atteso lieto fine.
Titolo, trama, personaggi, tutto è esplicito e diretto riferimento a Dagli Appennini alle Ande. Ma Marco è diventato Youssef, il suo paese non è ai piedi dell'Appennino ligure ma dell'Atlante marocchino, l'Eldorado non si chiama Argentina ma Italia. Da una delle più interessanti scrittrici siciliane dei nostri giorni, la trasposizione contemporanea di uno dei più conosciuti racconti si Edmondo De Amicis. Romanzo d'avventura e al tempo stesso lirica e dolente partecipazione sia alle sventure dell'emigrazione sia al dramma della separazione di madre e figlio. Dall'Atlante agli Appennini è anche ferma e radicale denuncia di chi tutto questo sfrutta. Senza Cuore.